Roscigno sorge sul pendio di un colle dominante la Valle del Torrente Ripiti e prende il suo nome dall'espressione dialettale "russignolo" che significa usignolo.
Abbandonato dagli abitanti all'inizio del secolo, perchè minacciati dalla frana e, poi, trasferiti nel paese nuovo, più a monte, in terra sicura, questo borgo si é come cristallizzato sulla montagna restituendo, agli occhi del visitatore, un'atmosfera quasi irreale.
E' un po' il simbolo del Cilento di una volta e si può considerare una sorta di "museo a cielo aperto" della cultura e della tradizione del passato, oggi, finalmente in via di recupero.
Visitare la parte antica di Roscigno significa, infatti, intraprendere un percorso nel tempo, seguendo un itinerario turistico, sociale e culturale di un luogo dove il tempo sembra essersi fermato.
La storia, i trasferimenti forzati della popolazione, i tradizionali sistemi di vita e di lavoro si riflettono nella particolare struttura urbanistica ed in particolare nei portali, nelle finestre, nei balconcini di ferro, nei muri in pietra viva e nelle pareti intonacate con malta e sabbia.
Nei locali restaurati dell'ex casa canonica e del vecchio municipio sorge, invece, il Museo di Civiltà Contadina dove è stata realizzata un'ampia ricostruzione storica degli usi sociali, degli strumenti di lavoro e di vita quotidiana del mondo contadino.